San Benedetto da San Fratello detto il Moro: La Vita


San Benedetto da San Fratello - Uomo senza frontiere venerato in tutto il mondo"Comitato

Sito web a cura del "Comitato festeggiamenti San Benedetto il Moro" San Fratello (ME).

domenica 3 agosto 2014

Speciale Festeggiamenti San Benedetto il Moro ad Acquedolci

4° Appuntamento. Fra Benedetto entra nel Convento di Santa di Santa Maria di Gesù.
Di Acquedolci Politica.
Benedetto, improvvisamente decide di cambiare la sua vita, ritorna correndo a San Fratello, si spoglia dei suoi vestiti, indossa un saio logoro, dona tutto ai poveri e a chi lo offendeva e va via, al seguito di Girolamo, abbracciando un austero regime di vita che all'esercizio dei consigli evangelici - castità, povertà e obbedienza - aggiungeva un quarto voto, quello di osservare per tutto l'anno un regime di vita quaresimale di digiuni, di preghiere e penitenze, indossando il dolorosissimo cilicio.
La vita eremitica dell'eremita frà Benedetto e costellata da strani fenomeni soprannaturali. Si narra che durante una siccità alcuni uomini si recarono in preghiera dagli eremiti chiedendo alcune preghiere per far si che la situazione si risolvesse. Benedetto,innervosito dall'insistenza avrebbe piantato il bastone e improvvisamente sarebbe cominciata a zampillare acqua abbondante. Per quella intuizione del soprannaturale che spesso i fedeli hanno, molti di quel contado compresero che Benedetto era uno spirito eletto che viveva in particolare comunione e comunicazione col Signore. E per questo si recavano da lui per raccomandarsi alle sue preghiere, per chiedere consiglio, per esserne consolati nelle immancabili disgrazie della vita. Si cominciarono a manifestare le prime misteriose guarigioni, da tumori e polmoniti.
La frequenza di tali visite, metteva in crisi la stessa scelta di solitudine propria degli eremiti, e per questo il Lanza si indusse ad abbandonare quel luogo per trasferirsi con i suoi compagni in altri siti:Platanella, nei pressi di Agrigento; Mancusa, tra Partinico e Carini; Marineo, presso la Madonna della Dayna...ovunque alla fine accorrevano fedeli che chiedevano grazie e preghiere di intercessione a Benedetto "il nero", che abbastanza turbato si rifiutava di accettare la realtà e addirittura credeva di essere un indemoniato e per questo motivo si sottoponeva a durissime penitenze. Ma poi finì per stabilirsi sul Monte Pellegrino, presso Palermo, così chiamato proprio a motivo dei tanti «pellegrini» o eremiti che vi abitavano. 
Sul Monte Pellegrino, il luogo dove anche S. Rosalia era vissuta ai suoi tempi, cioè quattro secoli prima come eremita, Benedetto ritrova la pace e si sente indisturbato.
Da quel monte che, alto e armonioso si leva verso il cielo, circondato dal mare,Benedetto poteva anch'egli contemplare Palermo e, forse intravedere in lontananza la sua patria.
Morto dopo qualche tempo Fra Girolamo Lanza che era stato l'ispiratore di quella esperienza, tutti gli eremiti che vivevano nella zona decisero che solo Benedetto era degno di essere eletto loro Superiore e per quanto egli cercasse di esimersi da tale incarico, adducendo la sua insufficiente cultura e la sua indegnità, con insistenza fu indotto ad accettare e guidare i confratelli nella singolare e non sempre agevole condizione di vivere nella solitudine.
Dopo 17 anni di vita eremitica un avvenimento sconvolge la vita del santo. Il papa dell'epoca emanò una disposizione con la quale veniva proibito il proseguimento di quella vita eremitica e si prescriveva a quanti la praticavano di ritirarsi in un Ordine. Cessando di essere eremiti ed entrando in uno di questi Ordini Regolari, vi sarebbero stati accolti come veri e propri Religiosi, sottoponendosi ai legittimi Superiori.

Benedetto fu alquanto incerto sulla scelta da fare. Scendendo dal Monte Pellegrino, giunse nella Cattedrale di Palermo. Dopo essersi fermato a lungo in preghiera davanti all'altare della Madonna cadde in estasi. La scena è raffigurata nel dipinto che si trova nella Abside della Chiesa Madre di Acquedolci . I testimoni raccontarono che all'interno della cattedrale si cominciò ad avvertire un intenso profumo e il piccolo frate era come svenuto davanti l'immagine della madonna che i palermitani chiamano "dello scaccia inferni". Successivamente il frate si recò al Convento di S. Maria di Gesù, chiedendo di esservi accettato come laico. 

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