San Benedetto da San Fratello detto il Moro: La Vita


San Benedetto da San Fratello - Uomo senza frontiere venerato in tutto il mondo"Comitato

Sito web a cura del "Comitato festeggiamenti San Benedetto il Moro" San Fratello (ME).

martedì 7 maggio 2013

La vita eremitica di Benedetto

I principali luoghi dove San Benedetto si nascondeva in preghiera e meditazione.
Nell'eremo di Santa Domenica, in contrada di Caronia, distante da San Fratello cinque chilometri, viene accolto dallo stesso fra Girolamo Lanza e, sotto questa disciplina, la sua anima si affina e cresce di virtù in virtù, tanto che dopo breve tempo può emettere la professione religiosa.
La vita eremitica, nel 1550, era stata permessa dal Papa Giulio III, i religiosi che l'abbracciavano, oltre alla regola di S. Francesco d'Assisi dovevano osservare un quarto voto, cioè di condurre una vita quaresimale, digiunando tre volte la settimana e vivendo in solitudine e in preghiera.
Benedetto in quel genere di vita crebbe talmente in grazia e perfezione, da superare tutti gli altri del medesimo romitorio. Osservava il digiuno in modo così rigido da mangiare solo pane ed erbe, una volta al giorno, quanto era necessario per sopravvivere.
Macerava il suo corpo con cruente flagellazioni e asprissimi cilizi; dormiva sulla nuda terra per breve tempo; i suoi giorni e tutte le notti passava in continua contemplazione e preghiera.
Il profumo delle sue virtù non poteva più nascondersi, e i cittadini di Caronia, di Santa Domenica e della stessa San Fratello accorrevano al romitorio dove questi santi religiosi trascorrevano la vita in penitenza; ma andavano soprattutto da Benedetto che tra loro si distingueva.
A lui i fedeli ricorrevano per raccomandarsi alle sue preghiere, che non solo venivano esaudite, ma spesso erano accompagnate da veri e propri miracoli.
I poveri eremiti non avevano più pace, non potevano compiere le loro discipline in tranquillità.
Il servo di Dio Girolamo Lanza decise di abbandonare quel romitorio per un altro luogo più lontano e tranquillo.
Prima si recarono alla Platanella, anche qui però la gente andava numerosa a trovare Benedetto.
Andarono più lontano alla Mancusa, tra Partinico e Carini; poco tempo dopo cercarono di nascondersi sul monte Pellegrino, presso Palermo. Per un anno e otto mesi Benedetto andò a Marineo, presso il santuario della Madonna della Dayna, ma poi ritornò sul monte Pellegrino, così chiamato da questi pellegrini che vi abitavano.
Alla morte del pio eremita Girolamo Lanza, tutti gli eremiti decisero che solo Benedetto era degno di essere eletto Superiore. Malgrado Benedetto cercasse di evitare tale incarico, adducendo la ragione che era analfabeta e peccatore, tuttavia i confratelli eremiti con insistenza lo costrinsero ad accettare.
Dopo 17 anni di vita eremitica, durante i quali si era distinto per pietà, rigore, disciplina e santità, una lettera del Cardinale Rodolfo del Carpio, Protettore dell'Ordine dei Frati Minori, comandava che tutti gli eremiti dovevano ritirarsi in un Ordine Francescano, o dai Frati Minori o dai Frati Cappuccini. Pertanto venivano dispensati dal quarto voto quadragesimale e potevano essere accolti nell'ordine prescelto come veri e propri religiosi.
Tutti gli eremiti ubbidirono e Benedetto aveva in animo di entrare nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini.
Riflettendo però volle raccogliersi in preghiera per chiedere alla Vergine Santa quale decisione doveva prendere.
Si recò alla Cattedrale di Palermo e dinanzi all'altare della Madonna pregò a lungo. La Vergine Santa, con un triplice segno, gli manifestò che volontà del suo Figlio Divino era quella d'entrare nell'Ordine dei Frati Minori.

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