Oggi
4 aprile ricorre il 424° anniversario della morte di San Benedetto da San
Fratello. In tutto il mondo viene
ricordato il Santo “Moro” soprattutto nei Paesi del Sud America, dove la
popolazione si riconosce nel Santo Negro, vero protettore delle razze più
deboli.
San Benedetto nacque nel 1524 a San Fratello in provincia di
Messina da Diana Larcari e Cristoforo Manassari, cristiani, discendenti da
schiavi negri portati dall'Africa. Adolescente, Benedetto custodì il gregge del
suo padrone e fin da allora per le sue virtù fu chiamato il "santo
moro". A ventun anni entrò nella comunità degli eremiti fondata nei pressi
del suo paese natale da Girolamo Lanza, che viveva sotto la regola di San Francesco d’Assisi. Quando gli eremiti si
trasferirono sul Monte Pellegrino per vivere in maggior solitudine, Benedetto
li seguì e, alla morte del Lanza, fu dai confratelli eletto superiore. Nel 1562
Pio IV ritirò l'approvazione che Giulio II aveva dato a quell'istituto e invitò
i religiosi ad entrare in un Ordine di loro scelta. Benedetto si aggregò ai
Frati Minori, entrando nel convento di S. Maria di Gesù a Palermo, fondato dal
beato Matteo di Agrigento. In un primo tempo fu mandato nel convento di S. Anna
di Giuliana, dove rimase tre anni, ma poi venne richiamato a Palermo, dove
visse ventiquattro anni. Esercitò all'inizio l'umile ufficio di cuoco con
tanto spirito di sacrificio e di soprannaturale carità che gli si attribuirono
anche dei miracoli. Fu tanto stimato che nel 1578 egli, semplice laico, fu
nominato superiore del convento e guidò per tre anni la sua comunità con
saggezza, prudenza e grande carità. In occasione del capitolo provinciale si
recò ad Agrigento dove, per la sua fama di santità rapidamente diffusasi, fu
accolto con calorose manifestazioni di popolo. Nominato, in seguito, maestro
dei novizi, attese al suo ufficio in modo da far ritenere che avesse il dono
della scrutazione dei cuori; infine tornò alla primitiva mansione di cuoco. Un
gran numero di devoti andava da lui per consultarlo, fra i quali anche
sacerdoti e teologi e perfino il viceré di Sicilia; egli, sempre umile e
devoto, raddoppiava le penitenze, digiunando e flagellandosi a sangue. I
processi della sua canonizzazione riferiscono numerose guarigioni da lui
operate. Morì il 4 aprile 1589.
Il suo culto si diffuse dalla Sicilia in tutta Italia, in Spagna, nel resto dell'Europa e anche nell'America del Sud, dove divenne il protettore delle popolazioni negre. Il senato di Palermo nel 1713 lo scelse come patrono della città. Benedetto XIV lo beatificò nel 1743 e Pio VII lo canonizzò il 24 maggio 1807. La festa liturgica si celebra il 4 aprile.
Il suo culto si diffuse dalla Sicilia in tutta Italia, in Spagna, nel resto dell'Europa e anche nell'America del Sud, dove divenne il protettore delle popolazioni negre. Il senato di Palermo nel 1713 lo scelse come patrono della città. Benedetto XIV lo beatificò nel 1743 e Pio VII lo canonizzò il 24 maggio 1807. La festa liturgica si celebra il 4 aprile.
Oggi sono tante le
celebrazioni in suo onore. A San Fratello, suo paese natale, alle ore 18.00,
nella Chiesa Maria S.S. Assunta, nonché Santuario diocesano di San Benedetto,
verrà celebrata una santa messa ed esposta la reliquia per tutta la giornata.
Ad Acquedolci, dopo la messa pomeridiana, si terrà la consueta processione con fiaccolata.
A
Palermo, oggi ci sarà soltanto la Santa Messa, mentre domenica 7 aprile, come
da tradizione, ci sarà il pellegrinaggio all’eremo di San Benedetto, dove il
Parroco Fr. Fernando Trupia celebrerà una Messa, nella piccola cappella, il
luogo, in cui il Santo era solito ritirarsi in meditazione.
In
Sud America invece molti sono i luoghi in cui si celebra la ricorrenza della
Morte di San Benedetto. Bobures, Cabimas, Buenos Aires. A Cabimas alle ore 16.00 sarà celebrata la Messa e poi la processione in mezzo alla folla.
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