Un frate di origine africana e una ragazzina miracolosa
arrivano a Palermo in una giornata particolarmente afosa. Sembrano usciti dal
passato o da un altro mondo. Ne succedono di tutti i colori.
“Il Frate e la Rosa”
(Maredolce, 2020), nuovo romanzo di Gabriele Bonafede, sarà presentato a
Palermo mercoledì 8 luglio alle 19.00 presso “Ouragan
– Le Ragazze della Stufa”, Palazzo Cupane, piazza
Montevergini 2.
Alla presentazione interverranno l’attore Sergio Vespertino, l’attrice Fabiola Arculeo, la scrittrice Clotilde Alizzi e il saggista Antonio Riolo.
«I festeggiamenti per la Santuzza quest’anno
sono in versione ridotta – commenta Gabriele Bonafede – a causa della pandemia di coronavirus. E dunque vorrei
lanciare una nuova idea per future edizioni del Festino: non solo spettacoli ma
anche eventi legati alla letteratura sulla storia di Palermo. Insomma, per il
futuro, anche un “Festino Letterario” che accompagni le tipiche manifestazioni
di piazza e gli spettacoli nei giorni precedenti al 14-15 luglio. Che sia di
riflessione sulla storia, le tradizioni, i temi storici, architettonici, culturali
e religiosi della nostra città. Tanto più partendo da questo mio nuovo racconto
che, parlando in qualche modo di San Benedetto il Moro e Santa Rosalia, è una riflessione su temi attuali: le reazioni sociali alle
epidemie, le difficoltà di vivere in epoche dove l’informazione ha evidenti
problemi, l’autocritica sulla società del XXI secolo e molto altro. Il tutto
con il massimo dell’ironia. Non è un romanzo “pesante”, nonostante i temi,
anzi. Chi lo ha letto lo ha trovato molto divertente».
Un frate di origine africana e una ragazzina
miracolosa arrivano a Palermo in una giornata particolarmente afosa. Sembrano
usciti dal passato o da un altro mondo. Ne succedono di tutti i colori.
È un viaggio goliardico e
mistico al tempo stesso attraverso Palermo e, di riflesso, l’Italia. Un Paese
che presto sarà travolto dalla pandemia di coronavirus del 2020 nel bel mezzo
di bufale e follie collettive. In qualche modo profetico, visto che è stato
scritto e terminato nel 2019… e un’epidemia, effettiva o evitata, di peste o
altro, aleggia tra le storie vere o presunte dei protagonisti.
Il romanzo evoca infatti il
passato medievale e cinquecentesco di Palermo attraverso racconti immaginari
che fanno rivivere luoghi, storia e leggende della città. Ma è soprattutto un
romanzo satirico con molta ironia: una cavalcata attraverso l’Italia di oggi e
di ieri. E forse di domani…
L’autore
Gabriele
Bonafede (Palermo 1965), ha conseguito il Master in Public Policy and Planning
alla Northeastern University di Boston (USA) nel 1993 e il dottorato di ricerca
in Pianificazione Territoriale nel 1994. Nel 1996 si è specializzato in
Regional Studies in Developing Countries al MIT di Cambridge (USA). Poliglotta,
lavora da trent’anni nell’ambito della cooperazione internazionale. Oltre a
vari saggi e numerosi articoli in quotidiani e riviste, ha pubblicato un altro
romanzo dal titolo “Appunti di una giovane anima. Alexandra Tomasi di
Lampedusa” (Maredolce 2018).
Fonte: Il Gazzettino di Sicilia
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