La storia di San Benedetto il Moro diventa l’inusuale cerniera tra i giovani migranti e la città.
Dodici migranti e richiedenti
asilo ospitati negli Sprar palermitani diventano attori per un giorno. E’ il
progetto “Il Santo della porta accanto – San Benedetto e i migranti”, ideato
dall’associazione palermitana Nottedoro: un workshop teatrale avviato lo scorso
ottobre che culminerà il prossimo 3 marzo con una performance diretta dal
regista Martino Lo Cascio al Teatro Lelio di Palermo.
L’obiettivo
è quello di usare l’arte per trasformare la difficoltà d’integrazione, i
sentimenti di bassa autostima e la scarsa possibilità di incidere nella sfera
pubblica dei migranti in una forma di riscatto sociale.
Un
progetto che influisce positivamente sulle potenzialità d’integrazione dei
migranti e garantisce il reciproco arricchimento culturale con la comunità
locale.
In
questa prospettiva la storia di San Benedetto il Moro diventa l’inusuale
cerniera tra i giovani migranti e la città: un santo africano, figlio di
schiavi etiopi liberati, venerato in tutto il mondo e che a Palermo è, insieme
a Santa Rosalia, patrono della città. E che forse ha bisogno proprio della
spinta di un gruppo di migranti per essere riconsegnato alla memoria dei
palermitani.
I
protagonisti del progetto sono per lo più provenienti dagli Sprar di Palermo,
il sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifiugiati. Sono tutti
giovanissimi, di un’età che va dai 20 ai 24 anni, e provengono da Nigeria,
Senegal, Eritrea, Iran e poi migranti dalle Mauritius e Romania. “Nessuno di
loro – spiega il presidente dell’associazione Nottedoro, Martino Lo Cascio – ha
mai fatto teatro, né tanto meno è stato spettatore di eventi teatrali. E’
dunque un’esperienza faticosa ma entusiasmante. Speriamo che San Benedetto
possa fare ancora un miracolo e si possa realizzare una performance gradita al
pubblico. Non importano errori, vuoti di memoria, defaillance. Ciò che davvero
conta è avere accolto con un gesto concreto la loro fraterna umanità”.
Il breve
workshop teatrale si è svolto un paio di volte a settimana nei locali di Santa
Chiara e di Casa san Francesco. Qui i giovani “attori” hanno iniziato a
sviluppare gli elementi teatrali di base con esercizi individuali e di gruppo
(rapporto con lo spazio, e con il personaggio), avvicinandosi anche alla stessa
storia di San Benedetto, Santo molto noto in varie parti del mondo.
Il
progetto si concluderà con lo spettacolo “Vade retro – La riscossa dei poveri
diavoli”, che si terrà giovedì 3 marzo al Teatro Lelio di Palermo, alle ore 21.
Lo spettacolo è aperto al pubblico e ad ingresso libero con contributo
volontario.
Fonte: CanaleSicilia
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