Ci faccia riflettere anche quel crimine che
appartiene alla nostra religiosissima e civilissima società occidentale, che nei
secoli scorsi ha saccheggiato, offeso, deportato, convertito con la forza,
violentato, schiavizzato e ucciso 100 milioni di esseri umani considerati
schiavi, cioè privi di dignità e libertà.
Oggi i figli dei figli fuggono da quelle stesse
terre che i nostri imperi occidentali e le nostre nazioni hanno reso povere ed instabili sotto il profilo politico per motivi economici e per
sfruttarne le risorse.
Oggi quelle
nazioni se ne lavano le mani, stanno a guardare, non intervengono, e così
contribuiscono a commettere un nuovo crimine.
Quella fame,
quelle guerre, quelle deportazioni, quelle fughe, riflettiamo perchè un pò ci
appartengono. Ci appartengono quanto basta perchè il nostro cuore non rimanga
indurito e la nostra sensibilità comprenda la gravità del fenomeno e
l'importanza di amare.
In questa immagine vi mostriamo un uomo, dichiarato santo dalla Chiesa dopo un processo canonico complicato e ostacolato proprio dal razzismo. 200 anni per potere accettare e riconoscere, per la prima volta, la santità di un uomo di colore, analfabeta, nato libero, ma figlio di schiavi, figlio di una donna che lavorava nei campi di bietole presso una Torre in riva al mare, e preso in giro per il colore della sua pelle.
In questa immagine vi mostriamo un uomo, dichiarato santo dalla Chiesa dopo un processo canonico complicato e ostacolato proprio dal razzismo. 200 anni per potere accettare e riconoscere, per la prima volta, la santità di un uomo di colore, analfabeta, nato libero, ma figlio di schiavi, figlio di una donna che lavorava nei campi di bietole presso una Torre in riva al mare, e preso in giro per il colore della sua pelle.
Fonte: Acquedolci Politica
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