San Benedetto da San Fratello detto il Moro: La Vita


San Benedetto da San Fratello - Uomo senza frontiere venerato in tutto il mondo"Comitato

Sito web a cura del "Comitato festeggiamenti San Benedetto il Moro" San Fratello (ME).

venerdì 14 marzo 2014

Un convento come casa per i rifugiati: il racconto di Fra Giuseppe Maggiore

Ospite della trasmissione di Eugenia Scotti nello spazio azzurro di Nel cuore dei giorni, Fra Giuseppe, frate sanfratellano, racconta la sua esperienza nel progetto "Fraternità, la tenda del Padre Abramo". 
Fra Giuseppe Maggiore è un frate francescano dell'ordine dei frati minori di Sicilia. Come San Benedetto il Moro, il quale ha avuto un ruolo fondamentale nella sua vita, fra Giuseppe è di San Fratello, paese della provincia di Messina situato sui Monti Nebrodi. A partire dal 2011, ha accettato di andare a Favara, dove il convento stava per chiudere a causa della crisi di vocazioni. Con lui ci sono fra Salvatore, che è anche l'unico sacerdote e fra Juan che arriva dal Perù.
Il progetto si chiama «Tenda di Abramo» perché Abramo è il patriarca riconosciuto anche dall'Islam e dagli ebrei ed è partito alla fine del 2011. «Ma noi non accogliamo solo stranieri - ha detto fra Giuseppe - ma anche tanti favaresi». Fra Giuseppe ci tiene a sottolineare che è di San Fratello come lo era San Benedetto il Moro: «Forse era destino che nella mia missione dovessi stare insieme agli stranieri. E ricordo anche che la Madonna di Tindari è nera. San Benedetto ha avuto un ruolo fondamentale nella mia vita».
Questo progetto nasce dall'esperienza missionaria dei frati presenti e dal desiderio di condivisione, dialogo e fraternità con i fratelli stranieri che "non hanno dove posare il capo" e non rientrano nei progetti dei vari centri di accoglienza sostenuti e sovvenzionati dallo Stato.
Il Progetto vede la collaborazione diretta con la nostra ONLUS Frate Gabriele Allegra e con la Caritas diocesana di Agrigento. 
- Miriamo principalmente alla promozione umana cercando di far inserire il giovane nella nosgtra fraternità-famiglia per poi farlo inserire nel contesto che ci circonda e quindi nella società.
La comunione con i sacerdoti di Favara è molto buona e siamo contenti perchè sentono loro questa esperienza. Stiamo cercando di creare dei laboratori dove i ragazzi si tengono occupati e possono anche gudagnare qualcosina.Qualcuno di loro bada aglia nimali tra cui le capre, imparano a mungere e a fare il formaggio. Si occupano dei lavori domestici e della cucina oltre che della lavanderia. si vive un meraviglioso clima di famiglia che qualcuno ha definito miracolo evangelico.
Diversi sono i fratelli che sono stati membri della nostra famiglia. Dal 4 novembre 2011 ad oggi circa 200 fratelli hanno fatto parte della nostra fraternità, tra cui anche italiani.
Ci sosteniamo grazie alla generosita della gente e con il nostro lavoro.
Ringraziamo il Signore per tutti i doni che ci offre quotidianamente e per il lavoro che i nostri ragazzi trovano grazie alla gente di Favara che si sta dimostrando accogliente e generosa. A laude di Cristo e del poverello Francesco -. Questa la testimonianza di Fra Giuseppe che ricorda come il convento ha bisogno di persone volenterose per potere andare avanti. 
«Il convento va avanti grazie alla generosità di tanti favaresi - ha spiegato fra Giuseppe -. Spesso non ci dicono che vogliono aiutarci, ma lo fanno». Un'esperienza di vita che  condivide le gioie e le speranze con chi non ha nulla e che è il volto di Cristo.

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