San Benedetto da San Fratello detto il Moro: La Vita


San Benedetto da San Fratello - Uomo senza frontiere venerato in tutto il mondo"Comitato

Sito web a cura del "Comitato festeggiamenti San Benedetto il Moro" San Fratello (ME).

mercoledì 1 agosto 2018

Acquedolci: "Cresce una Comunità che accoglie"

Da domani fino al 6 Agosto, mostra iconografica su San Benedetto il Moro.
Apertura giorno 2 agosto alle ore 18,00 con un incontro-dibattito nel Cortile del Castello.

Porte aperte nell'antica chiesetta del Castello, per raccontare la storia di Benedetto Manasseri, il santo che sfida il razzismo.
L'evento, organizzato dal blog Acquedolci Furiano, è realizzato grazie alla disponibilità dell'Amministrazione Comunale ed alla collaborazione della Parrocchia San Benedetto il Moro. Coinvolti il Museo Regina Adelaide di San Fratello ed il blog Sottolapietra.
La Mostra delle immagini, ospitata nella Chiesa seicentesca di San Giuseppe alla Torre, espone statue devozionali, litografie ed opere preziose del santo, corredate da pannelli illustrativi che ripercorrendo la storia di frà Benedetto, analizzano il contesto storico in cui visse e le problematiche legate al Colonialismo ed al Razzismo che hanno macchiato la storia dell'umanità. E' un evento particolare, inedito e curato nei minimi dettagli, grazie alla collaborazione di tantissime eccellenze del paese. I pannelli ideati da questo blog, sono frutto del lavoro grafico firmato Lm-Sportswear di Luca Minciullo, le stampe sono realizzate da VinceGraphic di Vincenzo Lo Cicero, il video promozionale è a cura di Fabio Carollo. L'artista Mariannina Giorgianni ha realizzato per l'occasione piccole opere d'arte e la statua di San Benedetto della linea "Ninnini". La famiglia Giordano ha donato un prezioso lampadario,cittadini e artisti stanno mettendo a disposizione immagini e dipinti, come le tele che Alfio Emanuele di San Fratello ha messo a disposizione dell'evento.
L’oggetto della Mostra Iconografica e del dibattito-convegno che inaugura la mostra è interamente dedicato al santo moro vissuto nel XVI secolo. Si tratta di un'occasione per riflettere su una tematica attuale che le istituzioni civili e religiose -ma anche i comuni cittadini, atei o credenti- sono chiamati ad affrontare nel quotidiano. E' urgente rilanciare l’argomento dell’integrazione, in un momento storico abbastanza cupo sotto il profilo della diffusa ostilità ad accogliere il "diverso" e soprattutto lo straniero. L'obiettivo è quello della crescita comunitaria e civica che passa attraverso il superamento del razzismo. La realtà, che pure sperimenta già da decenni positive esperienze di integrazione tra culture, necessita del “terreno fertile” costituito dalle iniziative formative che le istituzioni dovrebbero predisporre al fine di abbattere i muri che vengono spesso innalzati con la complicità di paure infondate e facendo leva sull’ ostilità all’ accoglienza dello straniero, conseguenza spesso di una crisi economica e occupazionale che pervade l’intero continente europeo. 
La situazione attuale rivela che tra la popolazione è dilagante un sentimento di razzismo, alle volte purtroppo incoraggiato e fomentato da uomini che ricoprono ruoli istituzionali. Questa preoccupante situazione si scontra violentemente con i valori buoni e gli esempi concreti di coloro i quali tendono a favorire sempre la possibilità di realizzare una integrazione interculturale che sia motivo di crescita sotto il profilo comunitario e personale. Si vuole tentare pertanto far riflettere il visitatore sul tentativo di superare pregiudizi e disinformazioni che sono antitetici rispetto al concetto di uguaglianza tra gli esseri umani e parità nei diritti, principi questi sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 e dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
Occorre ricordare e riscoprire il ricco bagaglio culturale di valori che la nostra società dice di trasmettere nel mondo contemporaneo. Si tratta di un patrimonio di tradizioni e di diritti che si fondano proprio sulla parità tra gli individui e sulla loro uguaglianza, ma anche sulla presa d’atto che la nostra civiltà è figlia di stratificazioni storiche nelle quali si rintraccia un’opera costruttiva tra culture differenti che, nelle epoche storiche, i diversi popoli hanno saputo accogliere consentendo il progresso sociale.
L’iniziativa rappresenta pertanto  l’occasione per fare il punto sulla situazione e analizzare le responsabilità per gli errori commessi (il riferimento è allo schiavismo ed allo sfruttamento degli esseri umani, con il conseguente impoverimento di territori colonizzati). Sarà interessante soffermarsi sui concetti di Carità (educativa, materiale, sociale) e di Eguaglianza (tutela dei Diritti sotto il profilo dei doveri e dei compiti che le istituzioni devono tornare ad assumere nel momento formativo della coscienza civica), ma anche sulla centralità dell’uomo inteso nella sua unicità e dignità. 
Il Concetto di Accoglienza rappresenta a sintesi per un rinato slancio nella formazione civica del cittadino e di difesa di valori cristiani di chi afferma di credere in Dio. Individuare e rendersi protagonisti di una inversione di tendenza, specialmente innanzi alle ingannevoli forme di razzismo sempre più frequentemente espresse dai social media. 
In questa prospettiva occorre un impegno teso a favorire il ruolo di ogni persona nella Comunità, proprio perché il termine "persona" comprende sempre relazione, inclusione, dignità, libertà. La Comunità tutta cresce perciò quando il singolo comincia ad accogliere , attraverso l’ascolto degli altri e delle esigenze di gruppi operanti sul territorio, ma anche e soprattutto attraverso l’integrazione con coloro i quali non fanno parte della Comunità o ne vengono esclusi. 
La figura di Benedetto il Moro, santo siciliano figlio di schiavi africani condotti in catene proprio in questo territorio e nato libero per volere di un ricco possidente “proprietario” dei suoi genitori, è sicuramente una figura rivoluzionaria che consente di analizzare da vicino il tema dell’accoglienza e dell’integrazione in una sicilia identitariamente varia e al contempo unica, che è stata plasmata da popoli e culture diverse. Benedetto,che ha perdonato chi lo offendeva, che è stato guardiano e accolgiente con i poveri, l’uomo analfabeta e sapiente, libero e mite, incaricato di ruoli importanti nelle comunità religiose nelle quali ha vissuto ma anche visto come un umile servitore, rappresenta un esempio attuale che contrasta pregiudizi e razzismi ancora forti nella nostra epoca. 
Vogliamo perciò rintracciare spunti di riflessione ed occasioni di crescita, partendo proprio da San Benedetto “il Moro”, dalla sua immagine gioiosa e carica di espressività, dalla sua mitezza che accoglie, dalla sua semplicità che meraviglia, dal suo senso di rispetto per il creato e per il prossimo. Prendiamo spunto da questo uomo siciliano di colore che l’iconografia tradizionale ci rappresenta povero mentre accoglie il primo dei non accolti, quel “Bambinello” che è nato tra gli ultimi, in una stalla di Betlemme perché ..”non c'era posto nell'alloggio.” (Lc.2. 7/b)
Fonte: Blog Acquedolci Politica

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