Nel documentario "I Nipoti di Bettino" si comprende come a San Fratello il nome del nostro Santo Protettore si tramanda da generazione in generazione. L'80% della popolazione infatti si chiama Benedetto.
Il
termine Benedetto è il participio passato del verbo benedire,
e significa beato, santo, sacro; Benedetto Colui che viene nel nome
del Signore” (Lc 19,38).
Significa
anche: colmo di ogni bene, come quando diciamo fertile la
terra benedetta, e salubre un clima temperato.
Ricordiamo
che la locuzione “benedire qualcuno” in latino classico significa: “parlare
bene di qualcuno”, oppure semplicemente: “dire buone parole”.
Gli scrittori
dell’età successiva, soprattutto cristiani, aggiungendo la lettera c al termine
in accusativo (benedictionem) gli attribuiscono il significato quasi di “sacro
augurio”.
A pag. 18
della storia del nostro santo, U. Castagna scrive: “Benedetto nomen,
omen, dicevano i latini: dal nome l’augurio. Nel nome, diciamo noi, la
predizione, la profezia, la storia di una vita”.
Il termine
italiano Benedetto, con lo stesso significato, viene così tradotto
in alcune lingue: Benoit (francese), Benito (spagnolo), Benedict(inglese), Benedikt (tedesco),
Benedictus (latino).
Nella storia
di oltre quattro secoli, il nostro santo ha ricevuto molti appellativi, tra i
quali:
● San
Benedetto da San Fratello (con il riferimento alla località in cui
nacque nel 1526);
● San
Benedetto di Palermo (per la città che lo acclamò patrono e
Intercessore nel 1652);
● San
Benedetto il Moro (o il Negro, o il Nero) con riferimento al colore
della pelle;
● San
Benedetto l’Etiope (perché così definito nella Bolla di canonizzazione
di Pio VII nell’anno 1807);
● San
Benito da Palermo (per la devozione di cui il santo gode in America
del Sud);
● San
Benedetto l’Africano (per essere stato il primo rappresentante del
continente Africano ad essere inserito nel catalogo dei santi). In Africa,
infatti il suo culto è molto diffuso e una Provincia dei Frati Minori dello
Zaire l’ha scelto come titolare.
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