La fede e la venerazione al "Santo Moro"da parte dei suoi paesani.
Nonostante siano trascorsi più di quattro secoli dalla sua morte, a San
Fratello il culto per San Benedetto il Moro è ancora vivo e ben radicato.
Concittadino e patrono, Benedetto è il più illustre e il più grande dei figli
di questa cittadina di cinquemila abitanti che è più conosciuta per la lingua
che ivi si parla (dialetto gallo-italico), per la Festa dei Giudei e per i
cavalli allevati allo stato brado.

Ma tutti i
sanfratellani ricorderanno sempre con la mente e con il cuore la festa che si è
tenuta nel 1989, anno in cui si è celebrato il quarto centenario della morte di
San Benedetto il Moro.
Dopo quattrocento anni Benedetto è tornato tra la sua gente e nei luoghi in cui aveva trascorso la sua infanzia e la sua giovinezza: era andato via all’età di circa vent’anni senza mai più ritornarvi. Il suo corpo incorrotto, posto all’interno di una grande urna di vetro, è stato traslato da Palermo nel suo paese natale.Tutti i residenti, ma anche moltissimi emigrati tornati per l’occasione da varie parti del mondo, erano ad attenderlo al campo sportivo dove è giunto dall’alto a bordo di un elicottero. Dal 10 al 17 settembre il paese intero è diventato come un santuario: meta di pellegrinaggi da diversi comuni della Sicilia, un continuo via vai di fedeli, una serie interminabile di funzioni religiose, di marce, di preghiere, di canti, di invocazioni.
Dopo quattrocento anni Benedetto è tornato tra la sua gente e nei luoghi in cui aveva trascorso la sua infanzia e la sua giovinezza: era andato via all’età di circa vent’anni senza mai più ritornarvi. Il suo corpo incorrotto, posto all’interno di una grande urna di vetro, è stato traslato da Palermo nel suo paese natale.Tutti i residenti, ma anche moltissimi emigrati tornati per l’occasione da varie parti del mondo, erano ad attenderlo al campo sportivo dove è giunto dall’alto a bordo di un elicottero. Dal 10 al 17 settembre il paese intero è diventato come un santuario: meta di pellegrinaggi da diversi comuni della Sicilia, un continuo via vai di fedeli, una serie interminabile di funzioni religiose, di marce, di preghiere, di canti, di invocazioni.
L’ultimo
giorno, dopo la messa solenne celebrata all’aperto nella piazza del seicentesco
convento francescano, la processione, effettuata in quest’occasione con le
spoglie del santo, ha attraversato tutte le stradine del paese quasi che
Benedetto abbia voluto ripercorrerle ancora una volta per fare riaffiorare i
ricordi di una parte della sua vita che sicuramente non ha mai dimenticato.
Da quell’anno la devozione è continuata con semplicità e discrezione ma con un
fervore sicuramente maggiore degli anni passati.
Fonte: Alfredo Iraci, Il culto a San Benedetto il Moro nel suo paese natale.
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